giovedì 29 agosto 2013

FATTI UN GIRO SU YOUPO.ST!!


Resto abbastanza sconcertata nell'apprendere che dopo le "50 sfumature di grigio, di nero e di rosso" sta spopolando in libreria una nuova trilogia erotica.
Questa volta ci sono "le stanze".
 E' la trilogia francese  TROVAMI, SCOPRIMI, SVELAMI.
Mi chiedo se l'autrice Emma Mars, che poi si rivela essere un uomo sotto pseudonimo femminile, non potesse scrivere un volume unico intitolato "SCOPAMI" evitandoci il supplizio di indurire l'addominale di sostegno-tomo (noi donne non possiamo indurire nulla di più) in ben tre riprese da 512 pagine cadauna.
Credo di aver già confessato che, per un certo periodo, anche io mi sono dedicata alla lettura delle 50 variopinte sfumature, concludendo il primo libro in circa una settimana.
Il nero, venutomi a noia, l'ho abbandonato dopo 50 pagine.
Il rosso, che avevo ricevuto gratuitamente, giace infelice sul fondo della libreria implorando "leggimi leggimi!!!! " senza venir degnato di un solo sguardo.
In compenso ho divorato le "50 sbavature di Gigio" della favolosa Rossella Calabrò che mi ha regalato altrettante grasse risate, una per ogni sfumatura/sbavatura.
Sapete che ridere fa bene alla salute? E' statisticamente provato.
 I bambini ridono in media 80 volte al giorno mentre un adulto solamente 15. Per dirla facile, avendo i nostri organi una "memoria imitativa", ridere con la bocca porta a far sorridere anche fegato, cervello, stomaco ecc., alleggerendoli da tanti inconvenienti. Praticamente una sana risata fa tanto, tanto bene a tutto il corpo e le sbavature di Gigio e Gina hanno fatto salire a mille la curva del mio " daily risometer" interiore.
Comunque, senza troppo divagare, ho stabilito che un bel giro su YouPorn , quanto ad idee sexy e spiritose da mettere in pratica a letto, è assolutamente più immediato ed istruttivo delle stanze /sfumature.
Chiaramente non è che ti ci puoi dedicare nella sala d'aspetto del dentista e nemmeno in pausa pranzo al bar ma, se in questi momenti, con un minimo di fantasia, ti inventi una storia intrigante, alla sera sul web, la parte degli amplessi (quella per cui ci sono volute ben 1536 pagine intramezzate da sms, mail e regali impossibili) é assicurata in ogni minimo dettaglio in soli 3 minuti. 
Poi ti puoi tranquillamente dedicare ad altre attività più impegnative come giocare a Ruzzle, preparare decorazioni con la pasta da zucchero o farti lo Shellac ai piedi.
D'altronde non è che sia una cosa molto diversa di quando abbiamo guardato "9 settimane e 1/2". Ammettiamolo. Abbiamo aspettato per anni che una macedonia di frutta venisse spalmata sul nostro corpo e la proposta vegetale più hot che abbiamo forse ricevuto è stata: "vuoi la mia banana?".
Mr Gray (il protagonista maschile di 50 sfumature per chi non l'avesse letto) non si incontra propriamente dal panettiere e nel caso lo trovaste mentre stesse veramente acquistando un chilo di baguettes, non sareste mai del tutto certe di dove vorrebbe mettervi questi filoni di pane, motivo per cui, forse, è davvero meglio non incontrarlo sul serio.
Su You Porn hai invece tutta una scelta di machi mori, biondi, bruni, tatutati o meno, di varie professionalità che variano dall'idraulico al ginecologo pervertito, che non ti porteranno mai in giro con l'elicottero a meno che non si tratti della loro elica personale.
Talvolta hanno il buon gusto di mettere una mascherina sugli occhi.
Mi chiedo come mai.
Forse saranno infastiditi dalle luci di scena ma più verosimilmente immagino non vogliano farsi riconoscere.
Vorrei spiegargli che se domani mattina andassi a vendere i giornali nuda con una maschera nera in faccia, i miei clienti non chiederebbero "avete cambiato gestione?" ma chiamerebbero la neuro al volo.
Ma questo particolare è di secondo piano.
Il vero punto focale della situazione è che qui puoi avere una visione a 360 gradi di tutti i giochini erotici praticabili ed acquistabili.
Le fruste a nove code e le pinze per capezzoli non sono nulla in confronto a quella pompetta che ti gonfia i genitali rendendoli simili ad un soufflé color mirtillo adattissimo al pisello dell'omino Michelin.
E poi perchè limitarsi ad una semplice penetrazione quando il due per uno è considerata la migliore offerta in circolazione? Se ci compri le vaschette di prosciutto al supermercato perchè tuo marito dovrebbe fare delle storie?
C'è un risparmio. C'è un guadagno...
Prova a proporlo.... sono quasi certa che, per placare la tua immaginazione galoppante,  al più presto troveresti sul comodino un fallo colorato (si sa il nero snellisce, ma nella fattispecie è meglio non rischiare).
"Ma sai... mi sembra un po' freddo... un po' gommoso.... dà poca soddisfazione.... non è che hai un amico???"
Istantaneamente un monaco tibetano sull'Hymalaya è uno gigolò ninfomane rispetto a lui. Il vuoto. Non ha nessun amico disponibile.
Ti devi accontentare dei 18 tipi di vibrazioni diverse. A scatti, continua, veloce, rotante, cobreggiante, brr-brr... ce n'è una per ogni esigenza. Il problema è che se ti concentri troppo a maneggiare questo attrezzo, finisci per scordare cosa stai facendo.
Nel caso il macchinista fosse lui,  dovreste bloccarlo mentre concentrato schiaccia e spinge dimenticando che non è un trapano quello che sta maneggiando e soprattutto che non è un muro quello in cui sta trivellando.
Ma se la proposta venisse fatta al contrario?? 
Se ammiccando gli chiedeste: "Tesoro non hai un'amica?"
Siate certe che in cinque minuti vi preparerà un elenco che a confronto la lista d'attesa dell'ufficio di collocamento di Milano è una caccola. 
Tuttavia Youporn resta un'ottima fonte d'ispirazione per tatuaggi e pearcing. Chi non vorrebbe un'anellino nei genitali? A parte la piacevole esperienza di farsi sparare nel clitoride come potreste sopravvivere senza un chiodo nelle mutande? Ma ci pensate a quanti collant smangiati?? No, meglio ripiegare su tutta una serie di stelline che fa brillare la nostra schiena peggio della via lattea o su qualche farfallina alla Belen che volteggia le sue ali in vicinanza di zone erogene. 
Attenzione però alla scelta del posizionamento. Oculate bene la location del tattoo perchè  è risaputo che disegni troppo esposti potrebbero portare, in futuro, problemi se siete alla ricerca di un impiego.
Proprio a questo proposito, il sito viene in vostro aiuto offrendo una vasta serie di colloqui di lavoro dai quali prendere spunto.
Li trovate sotto la categoria "interviews" - Interviste.
Capirete il motivo per cui snocciolare Curriculum, lauree, masters, tirocini e stages non fa mai quella presa che  meriterebbe sul vostro interlocutore.
La presa dovrete averla salda voi e possibilmente succhiarla con insistenza. Non state a formalizzarvi sull'outfit da indossare. Se sbagliate l'accostamento borsa- scarpa non sarà un problema ma assicuratevi che la calzatura abbia un tacco 15 ed una zeppa 8!!
Se non le trovate da Pittarello (ma forse lì ci sono, credo di averle viste!) potete senza dubbio alcuno chiedere a Moira Orfei!
Nel carovanone ambulante ne avrà sicuramente di ogni fattezza e colore.
Insomma, potrei scrivere la Treccani parlando di questo argomento!
Le tre stanze e le 50 sfumature ci fanno una pippa.
La cosa fondamentale è prenderla con leggerezza. 
Ricordate la storia delle 15 risate giornaliere? Un giro su Youporn and friends e si raggiunge il quorum in un battibaleno. Se poi, per la teoria imitazionale, anche altri organi verranno contagiati da cotanto buonumore meglio per voi!! 
Provare x credere!!!!!!











mercoledì 28 agosto 2013

NUOVE MODELS



Ricordo la mia infanzia intrisa di personaggi immaginari tanto pittoreschi quanto grandi elargitori di doni.
Nella mia cameretta in successione entrarono:  l'angioletto, la fatina dei denti, tutta una serie di topini, Babbo Natale con Rudy la renna, la Befana, Santa Lucia con somaro al seguito,  il coniglio pasquale, la dama dei dolcetti ed il folletto della pioggia. Considerato che praticamente chiunque poteva entrare in camera mia a farsi i fatti propri, ho evitato un futuro da insonne isterica solo grazie al pensiero che l 'indomani avrei trovato un regalo ad aspettarmi.
Nell'era dei bambini digitali, ho sperato che mia figlia, come me,  nella letterina di Dicembre in volo verso il Polo Nord,  ordinasse un qualsiasi oggetto purchè fosse rosa e di proprietà di Barbie. 
Anche quello snob del suo brutto cane peloso sarebbe stata un'idea perfetta, anche quel terribile avvolgitrecce che ha strappato i capelli di milioni di bambine, persino quel puttaniere di  Ken che le nostre Barbies se le è fatte tutte (ma proprio tutte) incurante dello status di sorelle, cugine o amiche,  sbattendosene altamente dei vari concetti di monogamia e fedeltà.
Di tutt'altra tipologia,  il desiderio più irrinunciabile della mia piccola Mirea è possedere un Ipad.
Nulla di più adulto, poco fantasioso e spaventosamente costoso di un Ipad.
"non sai neanche leggere", "costa tanti soldi", "se ti cade lo rompi", "gli Elfi di Babbo Natale non sanno costruirlo", "Steve Jobs è morto", sono state alcune delle inutili giustificazioni ai nostri NO.
Alla fine, presa dalla disperazione, ho dotato la piccola di un vecchio telefonino cellulare con fotocamera, ovviamente con scheda fuori servizio.
Ero davvero convinta di aver messo fine al dramma informatico quando l'altra sera, mentre cuocevo le patate, ho sentito Amò urlare: "non fotografarmi mentre faccio la doccia!!" e ho trovato la piccola ridere e girare intorno al box tentando di trovare l'angolatura migliore per  immortalare il padre sotto al getto d'acqua.
Per un attimo sono rimasta a gongolare davanti alla scena, gustandomi con un pizzico di vendetta, tutte quelle volte in cui il MIO momento bagno si era trasformato in un Acquapark per paperette, dinosauri e bambolotti.
Ho goduto pensando a quando Cicciobello mi ha fatto pipì e popò sulla spalla affogando in quel rivolo nocciola  l'ultima briciola rimasta della mia femminilità.
"Ma dai, sta solo giocando...." ho gridato ad Amò, salvo poi vedermi spuntare da qualunque luogo quell'obiettivo mentre faccio pipì, passo il filo interdentale, tolgo un peletto o giro un Cotton-fioc nell'orecchio.
In  pratica veniamo continuamente paparazzati in casa nostra e ricattati con la minaccia: "adesso la metto su Facebook"!!!
Il nostro dubbio è che i Nokia  abbiano una durata eterna.
Li lanci, li sbatti contro al muro, si sbriciolano e si ricompongono in mille pezzettini, si piegano ma non muoiono mai.
Quello della Mire è il modello Highlander. Ogni tentativo di boicottaggio si rivela invano.
Abbiamo rinunciato anche alla speranza che questo aggeggio venga perso da qualsivoglia parte.  
Purtroppo Higlander è in versione Boomerang.
Tutti ce lo riportano.
"Abbiamo trovato il telefono della Mirea" cinguettano sorridenti.
E ci rimettiamo in casa l'aggeggio infernale senza mai essere del tutto certi che la visione delle nostre foto sul water non sia stata il passatempo serale di nonni, parenti o vicini vari!
Ora dobbiamo studiare un modo x resettare il cervello di nostra figlia, eliminando la faccenda telefono ed incanalarla su una passione meno invadente.
Abbiamo contattato Babbo Natale, Santa Lucia e tutta la schiera di fantamici per un tour segreto tra i vari Toys Center della zona in cerca del colpo di genio risolutivo. 
Solo quello stronzo di Ken non si è unito al gruppo d'acquisto. 
Pare che anche lui sia proprietario di un vecchio Nokia modello "Immortals"e se ne stia lì ad aspettare foto osè delle nostre Barbies...





giovedì 22 agosto 2013

VITA DI MONTAGNA

Sono di ritorno da Cervarezza.
Per chi non fosse della mia zona, Cervarezza è un piccolo paese dell'Appennino Reggiano, a 900 metri di altitudine, meta turistica molto in voga negli anni '70. 
La maggior parte dei miei compaesani che ha passato periodi della sua infanzia qui, accompagnato da nonni e genitori, ricorderà un piccolo borgo che si snoda attraverso una strada in salita, tra una romantica chiesetta  ed una fonte di acqua sana e pura. A sentir loro così sana e pura che nemmeno ubriacandoti con quella di Lourdes  potresti eguagliarne i benefici! 
La prima impressione che si prova non appena si arriva a Cervarezza è quella di essere stati catapultati in un paese dove la fascia d'età che va dai 14 ai 65 anni è inspiegabilmente scomparsa.
Ci sono solo cani, bambini e anziani. Bambini accuditi da anziani e  cani accuditi da anziani perchè si sono rotti le palle dei bambini. 
Eppure, passare qualche giorno da queste parti ritempra il cervello prima di rilanciarsi nel ritmo frenetico della vita quotidiana.
La giornata tipo era molto tranquilla.
Ci si alzava al mattino presto, si faceva una passeggiata per acquistare i viveri,  una lunga camminata per sentieri, si pranzava (magari al sacco), una sosta al parco Tana (ascoltate la serenità che ne infonde il solo nome) e si faceva un giretto dopo cena.
Inaspettatamente, alla notte, il centro si anima di botto.
Noi, in tre giorni, siamo riusciti a beccarci 3 eventi incredibili.
Venerdì la sagra dello sport con la musica dei Girasoli in playback,  tre spavaldi settantenni vestiti di giallo (non per nulla si chiamano i Girasoli) che hanno rievocato tutto il folklore casalingo. Al canto delle mondine sono andata a casa.
Sabato il Karaoke al bar del paese ha richiamato una folla incredibile però, anche qui, alla terza Maccarena mi sono ubriacata, alla quarta non ce l'ho fatta e ho ripiegato verso il letto.
La domenica invece è stata organizzata la serata di liscio al parco Tana. 
C'era un grandissimo fermento tra le giocatrici di Pinnacolo ed i lanciatori di bocce, tutto un aprire e chiudere di ombrelloni per ripararsi dalla rugiada, tutto uno spostare di sedie e panchine e tutto  un commovente scambio di inviti al ballo che nemmeno nel "tempo delle mele"  ho pianto così tanto.
Ma l'appuntamento che ci ha tenuti in vivo fervore per tutti e tre i giorni di permanenza è stata LA PESCA DI BENEFICENZA.
Voi non potete immaginare quale incredibile fascino abbia su un bambino la pesca di beneficenza. La speranza di vincere quella Barbie favolosa che hai adocchiato sin dalla prima sera, la certezza di portare a casa sempre e comunque qualcosa di cui non ti frega niente, il sogno che, anche se non si avvera, per qualche minuto potrebbe invece farlo.... Praticamente ingurgiti  il tuo mezzo chilo di polenta e capriolo in tre nanosecondi per essere in fila alle nove precise a pescare i tuoi desideri arrotolati.
Noi abbiamo vinto un'aranciata, una confezione di spaghetti e un'antipastiera di Babbo Natale in ceramica non proprio di Capodimonte il cui peso durante la serata mi ha lussato una spalla.
Però oltre alla vita notturna, c'è tutta una serie di attività sportive che, se sei bendisposto, puoi praticare durante la giornata.
Puoi saltare tutto il pomeriggio sui gonfiabili di Cerreto Laghi, puoi salire al Monte del Ventasso e rimediare una vescica favolosa.
Era dai tempi del campeggio parrocchiale che non provavo più l'ebrezza di quella carne viva che sfregola contro la scarpa mentre cerchi di finire l'ultimo kilometro scivolando tra foglie e rametti, sola contro il tuo dolore, abbandonata dal resto della tua famiglia perchè procedi sofferente con la velocità di un bradipo.
(Per la cronaca ho risolto scendendo con una scarpa sola, bestemmiando contro sassi appuntiti,  merde di mucche al pascolo e vipere assassine che si erano materializzate nella mia mente).
Volendo, puoi anche tentare di trasformarti in un Robin Hood nostrano saltando tra gli alberi di Cerwood, il bosco che questi burloni chiamano Parco Avventura.  Tu pensi sia una cazzata... me lo dici quando vengono a tirarti giù dalla pianta con una gru legato come un salame.
E, per ultimo, ma non meno importante puoi andare alla Piscina. Io l'ho soprannominata "COCOON".... la fonte della giovinezza. Se ce la fai a immergerti vinci il premio: sparizione immediata di qualsiasi ruga o plica epiteliale, ibernazione istantanea e continuativa per almeno 15 giorni.
Praticamente diventi un ghiacciolo. Vale anche per gli uomini. Fate attenzione nel caso aveste in programma un appuntamento galante per la sera, eviterete brutte figure perchè, fidatevi di me,  non ci sarà verso alcuno di rianimare i vostri attributi!!!!
Nonostante tutto, ho arricchito il mio parco fotografie intelligenti: quella con le corna Rock sul lago, quella mentre do il calcio al palloncino di mia figlia e soprattutto quella di Amò in cima al monte con la croce dei 1727 metri dietro a lui. 
E' un vero peccato che il culo di una signora compaia a tradimento in tutte e tre... ma dico io, almeno quel giorno lì, non poteva farsi un tuffo in piscina????

martedì 13 agosto 2013

VIVA L'ARCHEOLOGIA

Che giorno è oggi? il 12 Agosto.
Che temperatura fa fuori? 35 gradi.
Dove vivo? Ai monti? No.
Al mare? No. 
Nella bassa pianura padana? Dove nemmeno le galline osano razzolare nei pollai alle 4 del pomeriggio? Dove solo un cactus resiste nell'afa di piena estate? Sì.
E io? Cosa faccio io? Mi do all'archeologia!
Oggi, alle 17.00,  visita guidata allo scavo di Santa Rosa, nelle impervie campagne di Poviglio.
Se cercate sul web "terramara Poviglio" la definizione " insediamento risalente all'età del Bronzo situato nella PIU' DEPRESSA AREA DELLA PIANURA ALLUVIONALE" rende perfettamente l'idea del tipo di impresa che ho imbarcato.
Considerato che in questi giorni  non ho avuto troppo tempo per la cura del mio aspetto, decido di fregarmene del tutto e di darmi il colpo di grazia finale partendo senza lavarmi i capelli, depilarmi e farmi le unghie e rimandare il tutto al dopo gita per il quale, con grande acume, scelgo come mezzo la bicicletta.
"Papà.... dov'è di preciso la zona archeologica?" 
"Sai dove abita Giordano, quello che fa i massaggi? La strada di fronte, sempre dritto!"
Il  problema non è capire dove abiti Giordano. Quello lo so, ci ho passato l'estate scorsa a cercare di recuperare la mia spalla. Il vero problema è quando qualcuno ti dice "vai sempre dritto". Perché tu credi che la meta sia 500 metri avanti  mentre invece,  ti trovi a pedalare, su una strada ghiaiata sotto la randa del sole, per minimo 2 chilometri. 
Considerato che ho arrancato per mezz'ora tra campi di granoturco e fagiani urlanti che mi tagliavano la strada, grattandomi insistentemente le gambe senza chiedermi se la causa fossero i peli in crescita o le zanzare, mi ritengo abbastanza fortunata di essere arrivata  con un solo quarto d'ora di ritardo dall'inizio della spiegazione.
Ho parcheggiato la mia unica bici fra le auto dei più intelligenti "appassionati di archeologia" e tutta trafelata con I-pad, borsa e bottiglia da un litro e mezzo d'acqua in mano, mi sono avvicinata al forbito gruppo d'ascolto.
Dopo qualche minuto, col culo ancora tremolante per il "sempre dritto" fra la ghiaia, 18 mosche appiccicate al braccio e rivoli di sudore in fronte, la mia attenzione si sposta dal tabellone preistorico alla disperata ricerca di una zona d'ombra.
Considerato che le uniche ombre plausibili sono quelle procurate delle colonne del porticato mi accingo a posteggiarmi nell'ultimo angolo rimasto libero nella formazione "a pettine" che si è creata. Sembriamo i 300 di Leonida in marcia diagonale verso la battaglia.
Terminata la premessa, ci avviamo tutti verso il cuore del sito archeologico: lo scavo.
 E mentre cammino nella terra non posso evitare di estrarre l'unico cappello che, nella fretta, sono riuscita a buttare in borsa: un cappellino in stoffa beige alla Indiana Jones che probabilmente comprano solo gli ottantenni in vacanza a Cesenatico. 
Se Enzo Miccio sta ancora piangendo,  un disperato sessantenne ha avuto la forza di abbordarmi:
"Lei è del ramo?"
"certo... non vede il cappello??? mi chiamo Dora l'esploratrice!"
"Allora è qui solo perchè è appassionata?"
"Nooooo..... non sono apppassionata... faccio la controfigura all'uomo di Neanderthal. Guardi i peli delle gambe...  Poi però quando vado a casa mi depilo...."
Se questo rompicoglioni non mi avesse distratto in continuazione e soprattutto se il contadino adiacente allo scavo avesse fermato il suo trattore per qualche minuto, avrei potuto imparare qualcosa di più di " RRRRROOOOOAAAAARRRRR "ma, purtroppo, così non è stato.
Insomma... di archeologia ho capito poco però ho passato un bel pomeriggio.
Il prossimo martedì,  vorrei coinvolgere anche Amò nella gita campestre... sempre che trovi un copricapo adatto.... stavo pensando a quei berretti cinesi col ventilatore sull'aletta. 
Non saremmo molto rock ma volete mettere la comodità????? 
E se qualche d'uno volesse riprovarci con me ho già preparato la risposta: " semple dlitto, semple dlitto..."

venerdì 9 agosto 2013

SONO LA DONNA DELLE CARAMELLE

Io e amò non amiamo particolarmente i videogiochi.
Dopo un breve periodo in cui fummo contadini provetti, attenti a piantare verdure, raccogliere semine, accudire animali e comprare trattori, ognuno per la propria fattoria virtuale, decidemmo di dire stop al farming e di tornare ad essere una coppia che si guarda in faccia mentre chiacchiera del più e del meno.
Purtroppo, a distanza di anni, io ci sono ricaduta.
La  mia ultima droga si chiama "Candy crush saga".
Probabilmente molti di voi saranno già da parecchio tempo succubi di quest'ossessione mentale inserita a tradimento fra le "app gratuite". 
Io, con debita calma, sono entrata in questa setta di manipolatori di dolcetti solo da qualche giorno.
Oramai la mia massima libidine è coricarmi sul divano la sera  e spostare caramelle. 
Sì, perchè il marchingegno diabolico consiste nell'unire tante caramelline colorate a gruppi di tre, allo scopo di levarle da quadrotti di gelatina.
Ci sono fagiolini rossi, quadretti verdi, fiorellini viola, gocce gialle e ovuletti arancioni. I più  stronzi di tutti  sono quelli gialli e quelli arancioni perchè, quando sei in trance da caramella, i due colori si confondono e si fatica a distinguerli tra loro.
Così, con grosso accanimento, provi ad unirli quel giallo e quell'arancione!
Non puoi. Il giallo va col giallo. L'arancio va con l'arancio. 
È tassativo. Devi essere più preciso di un ingegnere chimico.
Poi ci sono le combinazioni. Caramelloni giganti che fanno esplodere altre caramelle. Lecca-lecca rosa  che rompono gelatine a mo' di martello, pesciolini multicolor che appaiono dal nulla e ti risolvono l'insperato col loro incedere ondulatorio.
Man mano che procedi sulla lunga strada di "Caramellopoli" le gelatine diventano sempre più blindate.
Sospetto che, arrivato ai livelli più alti, si possano liberare solamente tritando lo schermo del computer con un rompighiaccio!!!
Dico ma si può essere così coglioni???
Ebbene sì.
 Il mio migliore amico è diventato quel signore che ogni tanto mi parla e con voce profonda mi dice "SWEET" oppure "TASTY" in modo così sensuale che ti sembra quasi sia lì di fianco a te a sussurrarti all'orecchio: "come sei bella....", "quanto ti voglio..." e al suo "SUGAR CRASH!!" Ahhhhhh!!!!!! potresti anche provare un orgasmo!!
E poi c'è quella musichetta....
Vogliamo parlare di quella musichetta?SI.  Parliamone.
Si ripete in loop, continuamente, con un mood così dolce e suadente che, a metà  tra il lounge e le macchinette del luna park, ti coccola il cervello. 
Praticamente lo lobotomizza.
Dopo circa 20 minuti sei completamente in suo potere, totalmente ipnotizzato. 
Potresti uscire di casa e consegnare tutto quel che hai al primo passante che incontri e proseguire la tua strada verso chissà quali lidi mentre nelle tue orbite rotolano caramelle come rulli di una slot machine.
"Ma ti piace così tanto??"  mi chiede Amò ormai disperato.
"SI'"
L'altra notte alle 2.30 si è girato verso il mio viso rischiarato dallo schermo,  un fantasma nella notte.
 "Ma sei tu che fai quella musica lì?"
"SI" (ormai monosillabo che sembro Hitler. NO - SI - NO - SI )
"Ma vuoi toglierla?!!!?" mi fa lui esasperato
"NO"
Poi mi fermo, rinsavisco quel tanto x sospendere un minuto e, a malincuore, chiedo: "E' un quarto d'ora che va... te ne sei accorto solo adesso??"
"Credevo fossero i vicini " 
Sì, sì, i vicini.....ve lo dico io.... è stato ipnotizzato anche lui appena toccato il cuscino!!! È quella musichetta lì che è pericolosa! Altro che Waka Waka....
OK. Ho deciso... me ne vado in Rehab.  Farò la fila insieme a Robbie Williams, Kate Moss e Lindsay Lohan. Devo farmi disintossicare da questo mondo zuccheroso. E, punto due,  mi cerco qualcuno che risolva la tendinopatia alla mano destra che mi sono autoprocurata.
Ci devo mollare.... sono costretta.... salvo bruciare l'ultima parte buona del cervello che mi è rimasta... peccato però....
 Avrei tanto voluto scoprire cosa vincevo!!!




giovedì 8 agosto 2013

MA TU CE L'HAI DODO'???

Oggi, senza particolari aspettative, sono andata al lavoro come ogni mattina.
Me ne stavo boccheggiando sotto un'afa terribile, seduta dietro al mio bancone, radio accesa e calcolatrice alla mano.
L'ultima cliente della mattinata, signora settantenne in piena forma, è entrata trafficando con buste e borse, più trafelata, indaffarata ed agitata del solito.
"Barby" mi ha detto passandomi con impetuosa foga un plico di fogli colorati "se non ti dispiace vorrei che tu leggessi una cosa che ho scritto!"
"Certo, molto volentieri...." ho risposto, completamente ignara che mi sarei trovata alle prese con un trattato di 50 pagine sul suo mancato sverginamento!!!!
Ma non un tentato approccio normale, una prima volta sul divano, sul sedile reclinabile di un'auto o, vista l'età della signora in questione, in un fienile...  bensì le avances sessuali da parte di un trapezista francese in un circo, sotto lo sguardo indiscreto di DODO' , un vecchio elefante  intento a far esplodere bombe flatulente e pallate di cacca sul linoleum al loro fianco.
La cosa sarebbe potuta sfociare in qualcosa di veramente osé se l'impedimento principale al buon fine dell'amplesso, nonchè grande protagonista del racconto,  non fosse stato proprio quel vecchio pachiderma imbottito di sedativi che rese la location tutt'altro che romantica!!

Mi é sempre piaciuto il circo, il modo silenzioso in cui arriva con le sue carovane colorate, i suoi pesanti tendoni,  gli animali docili e un po' tristi  ed il modo in cui, altrettanto silenziosamente, se ne va.
Credo che questa passione sia da ricercarsi nella mia adolescenza, periodo in cui  guardai e riguardai un becero film intitolato "Congiunzione di due lune" e feci del protagonista, un giostraio che assomigliava a Jim Morrison,  il mio tormentone erotico di quattordicenne.
Girai tutti i circhi della zona, speranzosa di trovarvi qualcosa che assomigliasse a quel bel giovanotto degli anni '80 molto sexy ed uscendone invece col cuore infranto, due palle così e la mia foto strizzata tra clown e scimmietta puzzolente.
Insomma... questa signora mi capita a puntino con il suo racconto hard vecchio di 50 anni.

 Mi sono sentita così presa in causa, così immedesimata nell'aplomb circense, che ho iniziato a fantasticare di un uomo volante che si lancia volteggiando dal suo trapezio e ti penetra in volo.

Stavo pensando di procurare ad AMO' canotta attillata e pantacollant dorati, di legarlo ad una corda e di farlo saltare dal comò della camera da letto.
 
Nel caso non ci fosse verso di farlo saltare,  ci sarebbe sempre disponibile la parte di DODO'....


 





giovedì 1 agosto 2013

Quanti cavalli ha la tua auto?

Amo molto i viaggi in autostrada, specialmente quando, dopo esserti arrostita come una cotoletta in spiaggia per 10 ore, rientri col sole sparato negli occhi al tramonto e una piadina nella pancia che pesa come un masso sul tuo stomaco. Amo soprattutto le sinergie umane che si creano tra gli automobilisti, gli sguardi stanchi che si incrociano dai finestrini e i complimenti gratuiti che rimbalzano nell'abitacolo con grida che non vengono sentite:
"Questa di sicuro è una donna.... Ma decidi in che corsia stare... Ma passa deficiente.... Coglione ti muovi.... "
Sono solo alcuni esempi del bon ton automobilistico di amò.
 Io amo molto stare appollaiata nel sedile passeggero, scalza, con i piedi appoggiati sul cruscotto e sorridere innocentemente dal finestrino, come una invisibile scusa,  ai poveretti che vengono investiti da una cariolata di insulti. Eppure il viaggio è relax, con una bella musica di sottofondo, il ronzare dell'aria e il tramonto che ti avvolge.
Io non sono stata mai molto fortunata con le auto.
 Diciamo che la mia storia inizia da piccola quando, intorno ai 5 anni,  mia madre decise di far visita alle rane di un fosso, nella periferia di Poviglio, col 128 verde di mio padre. 
Ricordo che aprì la porta del in garage completamente fradicia, i capelli incollati alla faccia,  incazzata come una iena ma dignitosissima nei suoi jeans skinny scamosciati su un improponibile tacco 12.
Soldi non ce n'erano granchè così, ripescato il relitto, girammo ancora per un po' di tempo con quel mezzo dalla tappezzeria  impregnata da un nauseabondo odore di palude finchè papà di decise ad acquistare una nuova "127 bis" rosso fuoco. Non mi sono mai chiesta il significato di quel "bis" ma papà sembrava assolutamente convinto di  aver comperato l'auto del secolo. Un macinino che sembrava una piccola coccinella senza pois col quale girammo mezz'Italia, arrivammo fino in Puglia senza aria condizionata e senza radio. Altro che SUV. Oggi serve il suv anche per portare tuo figlio all'asilo, col rischio di perdertelo sotto a un sedile alla prima curva.
Con la 127 bis rossa non potevi nemmeno sperare di riuscire a spostare una gamba. 12 ore di viaggio e 12 ore fermo immobile col motore sotto al culo. Dovevi fare attenzione a scendere perchè, alla prima sosta, rischiavi di tramortire al suolo per la paralisi degli arti inferiori.
Comunque quella 127 fece il suo buon dovere così ferocemente che dovemmo demolirla pena ritrovarcela  in garage come "christine, la macchina infernale".
La pubertà invece, il momento di massima vanità, in cui da bambina inizi farti donna, a godere degli sguardi dei ragazzini nei tuoi momenti di  passeggio è corsa via,  in un tubo nero, sui sedili posteriori di un'auto giapponese.
 Mio padre, assolutamente esaltato e convinto delle sue idee, valutò attentamente il suo acquisto in un periodo in cui in Italia giravano solo auto italiane: o FIAT o ALFA ROMEO, generalmente le prime se eri del Nord, le seconde se venivi dal sud. 
Seppur con tanto impegno, nessuno riuscì a dissuaderlo. 
Bene. Io ho passato l'adolescenza cercando di nascondermi nei sedili posteriori di una Hyundai. Ma non una Hyundai normale. Una Hyundai che si chiamava....  PONY. 
Ne sono state vendute più o meno 3. Una ce l'avevamo noi!!! Accessoriatissima e dai sedili azzurro cielo, su tre una ce l'avevamo proprio noi!!
Ma il problema non era il cofano, il muso per intenderci, il vero problema stava sul baule, a destra della targa. Avanzai anche l'ipotesi di nasconderlo con  un adesivo. Nulla. Io fui condannata a girare con una macchina che si chiamava PONY. Io, col primo rossetto, i braccialetti al polso come Madonna, con i primi jeans da paninara e le Timberland strafighe passavo davanti al bar del paese cercando di buttarmi sotto il livello del finestrino sulla..... PONY.
 Mi sono vergognata come una marmotta, peggio di un brufolo in piena fronte spuntato al venerdì sera. 
Le battute nel tempo si sprecarono: Hai parcheggiato l'asino? Dove hai lasciato il cavallo? Dov'è il carretto? 
Non ho potuto farci nulla. Ho lasciato che la Pony mi scarrozzasse avanti e indietro per anni fino a quando non venne sostituita da auto dai nomi meno pittoreschi.
Purtroppo, passato un periodo di auto più o meno normali, due anni fa ho avuto una ricaduta, un'idea balorda che nessuno è stato così cortese da levarmi dal cervello. Ho comperato una ROOMSTER. 
Praticamente ce l'abbiamo io e il fornaio.
 Non è male.... spaziosa, con un bel baule dotato persino del vano portavasi di fiori (chi non compra vasi di fiori?) praticamente un mini appartamento ambulante. 
Sembra un lego. I sedili si piegano e si rialzano con la facilità con cui si aziona uno schiaccianoci però, come dice amò, è un po' piantata. 
Praticamente puoi spingere l'acceleratore a tavoletta e questa non si schioda dagli 80, salvo poi non fermarsi più, una volta che è lanciata in corsa. Per fare un sorpasso a Reggio devi essere certo che chi viene in direzione contraria sia più o meno a Parma. In caso contrario rischi il frontale.
Alla fine mi sono rassegnata.
Una guida tranquilla, un bel cd, qualche gadget per rendere il suo interno un po' più femminile. E viaggio..... anche con la mia Roomster...  con la consapevolezza che non si sorpassa, che non si va in terza corsia per più di 3 minuti e che c'è tempo per tutto e per tutti. Se qualcuno ha troppa  fretta io alzo il dito medio (accessorio decisamente più utile del volante in radica) e continuo per la mia strada....  per il mio viaggio.....  serena, fino alla prossima meta.