lunedì 29 aprile 2013

CIMENTIAMOCI IN CUCINA!!

Premetto che non amo cucinare. Non amo PER NULLA cucinare.
Ogni volta che provo a fare qualcosa mi rivelo un disastro.
Anche cuocere una bistecca risulta un'impresa titanica per me!
Però so fare i surgelati. Il mio compagno mi chiama la "la donna frizer" e io sono davvero orgogliosa di riuscire a preparare una cena intera senza usare NEMMENO UNA e dico NEMMENO UNA padella!
Apro, scaldo, servo.... Bellissimo!
Quando lo sforzo richiesto è superiore allo "sbustare" qualcosa, riesco invece a sporcare ogni tipo di utensile, tovaglia, mobile. Anche il gatto ogni tanto!!!
Sono sbadata. Rovescio, spruzzo, schizzo e, se per puro caso riesco ad arrivare alla fine di qualcosa, prima di servire, immancabilmente arriva il patatrac.
Come quella volta che per scolare la pasta con tonno e fagioli mi è scivolato il manico della pentola e ho rovesciato tutto nel secchiaio.
La colpa  non era tutta mia. Diciamo mia per un 60%.
Il restante 40% era imputabile a questa nuova pentola cuoci e scola dal coperchio forato. Esce il vapore, esce l'acqua ma se non pressi bene esce pure la pasta col sugo connesso!! Adesso lo so.
Quella volta mangiammo pasta, tonno, fagioli e Nelsen piatti.
Comunque ieri l'altro ho trovato una rivista di ricette favoloso.
Sembravano tutte così semplici che pure io avrei potuto farcela. Insomma sì, mi sono esaltata. Per un attimo mi sono sentita alla stregua di Carlo Cracco.  Ce la posso fare, ce la posso fare!!! Stasera stupirò tutti! Non un surgelato ma UN VERO PIATTO fatto di ingredienti VERI!!
Opto per un POLLO ALLA STROGONOFF.
Aspetto di finire il lavoro e prima di rientrare vado al Conad.
Giornale aperto, borsetta, cestello, la mia prode figliola al seguito... sono impostatissima!
Arrivo alla cassa.
Mostro il giornale:-"il giornale è mio!! Sa, ho un'edicola... l'ho portato da casa!!!"
Mi sincero bene che lo vedano, lo sventolo bene.
 "sa, faccio una ricetta stasera"- me la tiro pure.... "Vero Mire??? Stasera cuciniamo!!! "
Imbusto tutto: panna liquida, salsa worchester, yogurt magro, funghi, cipolla bianca, pollo, ketchup..... ingredienti di cui nemmeno conoscevo l'esistenza.
Arriviamo a casa, parcheggio, gongolo con la mia spesa e metto gli ingredienti in bella vista sul tavolo. SONO PRONTA. PRONTISSIMA.
Prendo il giornale..... IL GIORNALE?
MIREA DOV'E' IL GIORNALE?
IL GIORNALEEEEEEEEEEEEE?????
E adesso cosa cazzo ci faccio con tutta questa roba??? Dove lo metto lo yogurt? e la salsa? E la panna?? Mi viene da piangere...
Sbatto mia figlia in macchina.
"Si torna al conad!!!!!"
"Ma mamma sono in ciabatte??? " La guardo con due topi rosa pelosi ai piedi.
"Fa lo stesso!!! Muoviamoci che chiude!"
Sfreccio ai 200. Quasi abbandono le sospensioni sui dossi mentre mia figlia volteggia in macchina e si diverte un sacco.
Arrivo nel parcheggio e mi lancio verso le porte.
La cassiera ha appena chiuso il vetro a chiave. Mi sorride e mi fa segno di no col dito.
NO??? APRI STA CAZZO DI PORTA!! VOGLIO IL MIO GIORNALE!!!
Mi spiaccico sul vetro come l'uomo ragno in grembiulino vedendo infrangersi i miei sogni di gloria culinaria!!!
"Vi prego aprite!!!!" imploro.
Impietosita la ragazza mi fa entrare.
Ispeziono le casse, davanti le casse, dietro le casse... mi fermano quando sto cercando di guardare sotto le casse e mi sbattono in faccia la pura verità "Non c'è signora!! Non c'è.... "
Esco sconvolta mentre mia figlia mi guarda appiccicata al vetro speranzosa come un secondo uomo ragno. Non c'è... sto STROGONOFF di pollo se lo mangerà  qualcun altro stasera.
Noi facciamo il pollo alla nostra.
Invento, mescolo, intruglio, faccio.. tanto sempre pollo è.
E il risultato non sarà proprio da Masterchef ma tutti dicono che è buono.
Io sono felice, ma se becco chi si è fottuto il mio giornale.... bello STROGONOFF pure lui!

venerdì 26 aprile 2013

Una tranquilla serata di delirio!


Torno dal lavoro alle 19.30. Stanca. Preparo la cena. Non una gran cena a dir la veritá. 
Giusto quel tanto che basta per sporcare due piatti, 12 forchette (inevitabilmente spariscono in giro per la cucina) e un padellino. 
Riordino tutto e mi preparo per la recita. Stasera prove di ballo! Mentre mia figlia si lava il sedere io accendo lavatrice, luci varie, bollitore per la camomilla e, lampo di genio,la stufetta! 
Mia figlia sul bidè, io in mutande e tac!!!!! Buio totale. 
MAMMAAA! "Calma tesoro un attimo che accendo le candele!! "
E mentre giro per casa con una lanterna IKEA, lei si ingloba nel bidè inzuppando felpa, maglia e canotta. 
"Aspetta lì, cioè no... Aspetta che chiudo... Aspetta la luce insomma... Aspetta!!!"
Esco di casa.
 Suono al vicino di destra per chiedere la chiave del quadro elettrico che ovviamente ho perso. 
No chiave. 
Suono al vicino di sinistra che con calma scende e mi aiuta.
 Praticamente sono riuscita a mettere in moto tutto la serie di villette che mi circondano! 
Mia figlia nel mentre, uscita dal lavandino, gira per casa con una luce blu, sempre Ikea, lanciandomi segnali di Aiuto dalla porta. Spero che non dia fuoco alla casa con le 50 candele che ho lasciato acceso! 
Cmq, ristabilita la situazione riusciamo a partire per le prove. 
Dopo 2 ore di balletti, salti, urla e risate torno casa. È quasi mezzanotte.
Paroli testuali del veterinario:
" - mi raccomando non faccia scappare il cane".
Sì, il mio cane é sotto antibiotico, una scarpa nera alla zampa, un vetro sotto al piede. 
Dunque. NON DEVO FAR SCAPPARE IL CANE. NON DEVO FAR SCAPPARE IL CANE. 
Lascio la macchina in strada, sto per aprire piano il cancellìno e per sbaglio aziono cancello automatico e portone automatico. Ma dove cazzo era il telecomando?
Il cane impazzito scappa come un fulmine. Io mollo tutto. Chiavi. Macchina aperta, cancello aperto. Portone spalancato.
Come una centometrista faccio tutta la via urlando: - Ettore! ETTORE FERMATI. ETTORE FERMATI. Ma lui non ne vuole sapere!
Arranca su un 3 zampe, trascinandosi dietro la scarpa. Ce l'ho fatta a svegliare tutto il quartiere. ETTORE FERMATI!,,,
E mia figlia dietro MAMMA HO LA CACCA. ETTORE FERMATI. MAMMA HO LA CACCA.
Bene... Che bel quadretto... Facciamoci pur compatire!
Non vedevano l'ora di avere due vicine come noi! 
Per fortuna Ettore capisce la situazione. 
A metá del campo, tra la cagnetta in calore e me, sceglie ME... E tutti a casa... Lui nella cesta, io sul divano, mia figlia a far la cacca, la gatta sulla poang. E vaffanculo... A chi dice che è semplice fare la mamma. Io ho quasi quarant'anni e ancora non so gestire un cane e una bimba... Però alla fine mi faccio quattro risate e tutto quel che non è monotono alla fine non fa che mettere allegria!

CONVERSAZIONI DA EDICOLA 1


E' tempo di crisi si sa.
Le vendite vanno a rilento, giornali e riviste diventano SURPLUS.
Certo che sedersi sul water senza Settimana Enigmistica è decisamente poco intellettuale e sparecchiare, ripulire cucine e riempire lavastoviglie senza esser ripagate da 10 minuti di lettura spensierata non fa di noi vere casalinghe disperate.
Purtroppo però le tasche degli italiani piangono e la carta stampata non è più bene di prima necessità.
Questo è un dato di fatto.
Così, alla fine ognuno si arrangia come può.
I bar sono sovraffollati di gente in fila per la Gazzetta dello Sport.
Non si va più in bar a bere un cappuccio. Si va in bar a leggere il giornale, preda di feroci occhiate di sfida e ferrei pedinamenti visivi.
Il Lunedì e il Sabato poi, diventa assolutamente impossibile bere un caffè senza la gomitata del lettore sportivo di turno, dritta nella tempia .
"Mi scusi sa.... sfogliavo il giornale!!"
I bar sono sempre più piccoli e i quotidiani sempre più larghi. 
Prima o poi lo scontro è d'obbligo.
Speri che sia un uomo affascinante a darti la gomitata che ti spetta: di quelli che li guardi e ti tremano le gambe. Poi magari ti sorridono e tu resti lì con la tazzina in mano e la punta del naso rigorosamente sporca di caffè a dire "nulla si figuri" ma pensi " imbrattami pure col caffé bollente, spediscimi al centro grandi ustionati, perforami il bulbo oculare ma ti prego fa che la tua vittima sia IO!!!"
E' tempo di crisi, sì.
Il mio rapporto coi clienti è sempre molto familiare. E’ un po’ come accoglierli nella mia casa. Stamattina stavo leggendo. Posso permettermi di distrarmi perché un piccolo pendaglio a forma di luna, peraltro molto gradito alle baby- piovre parcheggiate nei passeggini presso l’uscita, mi avvisa dell’ingresso di ogni cliente.
Alzo gli occhi e un viso rubicondo è inchiodato al mio.
Con la testa inclinata cerca di arrivare al mio sguardo passando da sotto al bancone.
- “Sì??? prego mi dica?” faccio un po’ stupita.
- “No nulla, ero entrato solo per guardarla.”
Ah. ok. 1 +1 fa 2, la terra è rotonda, il fuoco brucia, il bue beve l’acqua, questo è entrato per guardarmi.
Il cervello lavora velocemente.
Per quanto tempo dovrà guardarmi? Devo sorrider o posso continuare a leggere? Mi faccio guardare gratis o lo faccio pagare??
Eh già, siamo in tempi di crisi!!!
Decido di farmi guardare gratis, sperando che il prossimo cliente sia uno di quegli uomini che vorrei incontrare al bar.
-“Buongiorno signora, prendo l'Intrepido”
- “Cosa scusi???????”
-“L'Intrepido. Vorrei l'Intrepido.”
Pare veramente convinto. Incredibilmente convinto.
E questo da dove viene???? E' rimasto seppellito in un bunker da dopo la guerra? Proviene da un altro cosmo??? Ma lo saprà già che corre il 2013?? Che abbiamo superato il Millenium Bug, che Nostradamus ha toppato, che anche i Maya hanno toppato, che ormai fumiamo elettronico e comunichiamo con SMS, MMS, che ci mandano Poke, Tweet, E-mail, Buzz, Fizz, Pazz….
- “Mah, sa, saranno 30 anni che non lo stampano più!!!” rispondo dolcemente, cercando di non creargli un eccessivo sconvolgimento mentale.
D’altronde siamo in tempi di crisi. E non è detto che sia solo economica… da quel che percepisco pare piuttosto general-esistenziale.
In ogni caso, la mia edicola offre ogni tipo di sorrisi, da quelli delle modelle in copertine patinate a quelli di politici coglioni.
E poi c’è il mio di sorrisi.
Ogni volta che tintinna il batacchio.
Col rischio di perdere il fatale incontro al bar ( peraltro col vantaggio di conservare l’occhio!).
Il sorriso. Di certo quello non manca mai… per l’Intrepido ci stiamo ancora attrezzando ma conto di averlo a breve.
“Doc? Marty? Avete aggiustato questa maledetta macchina. C'é un cliente da servire?????”

Oggi dentista!



Sono all'albicocca. Sì... perchè io misuro il gonfiore su una scala vegetale che parte da Noce, prosegue con albicocca, mela, arancia.... tendenzialmente si spera di non arrivare mai al melone! 
E la mia guancia per ora è ALBICOCCA QUASI MELA!
Rischiando di svenire, ho visionato su YOU TUBE ben 15 video di estrazioni con sangue e perni inseriti in gengive molli per preparami all'intervento. 
Dovevo essere pronta a qualsiasi evenienza ed assolutamente certa di poter controllare l'operato del chirurgo!
Non potete immaginare la mia delusione quando sono stata bendata e non ho potuto vedere assolutamente nulla durante tutto l'intervento! Nessun rivolo di saliva rossastra, nessun attrezzo, nessun pezzo d'osso, nessuno schizzo di sangue sul viso, mascherine varie, occhialetti.... nulla di nulla.
Insomma, dopo aver tentato invano di infilarmi il copriscarpe di plastica blu in testa, convintissima che fosse una per una cuffia per capelli, ho aspettato che il valium facesse effetto.
E, anche se per un attimo, la lampada calda sul viso ha trasportato la mia fantasia in un tropical centre, non ho mai smesso di chiedermi il perchè di questa mia decisione autolesionistica. 
Sfiga poi ha voluto che l'assistente viola (perchè una era blu, l'altra viola) si chiamasse Barbara. 
EH SI.
BARBARA.
Barbara girati, Barbara la mano, Barbara passa dietro, Barbara la lingua, Barbara così mi distrai. 
NNNOOOOO. NON DISTRARTI.
Innestami l'osso, mettimi il perno, chiudimi ma NON DISTRARTI!!!!
Mengoni canta il "Mondo cade a pezzi" e io dopo un'ora di intervento ho finito. 
Mi chiedono se voglio portare a casa il dente.
" - MA SEI FUORI? " rispondo senza pensare che l'infermiera non  è mia sorella. 
Fatto sta che comincio a piangere senza fermarmi.
Col ghiaccio spiaccicato sulla guancia e la mano ibernata piango.
Piango, piango, piango.
E quando il dentista mi parla e io lo abbraccio dicendogli "GRAZIE GRAZIE" devo aver raggiunto il mio massimo punto di declino. 
Mi hanno mandato a casa.. risparmiandomi il pagamento immediato.
Non devo essergli sembrata molto lucida. 
Direi alquanto squilibrata. 
Bene. 
Adesso tra antibiotico, antinfiammatorio e sciacqui vari vado alla ricerca di un aspetto umano. E soprattutto mi chiedo... ma la fatina dei denti esisterà davvero?? 
Cazzo, se non le hanno già buttate nel secco domani richiedo indietro le mie radici!!