sabato 18 luglio 2015

TIPI DA SPIAGGIA

LUGLIO 2015: tempo di calura ed insofferenza. 
Tutti a lamentarsi dell’afa e a fotografare il cruscotto facendo a gara per chi immortala la temperatura più alta.
Vince con 41 gradi il mio amico di Facebook Nicolino che, pur di pubblicare quel fatidico scatto, sta ancora vagando tra i campi di granoturco.
I più stanno finendo di arrancare al lavoro, provando a non morire quando escono da uffici a meno 12°.
I meno sono già mezzi nudi sulle spiagge a selfarsi gli alluci nell’acqua trasparente con la chela di un astice che gli spunta dalla bocca.
E’ l'estate, quella che tanto si agognava ai tempi della scuola, quella che alimenta ogni anno grandi aspettative. 
Non c'è essere vivente che non sogni di trasportarsi lontano da casa a cazzeggiare in santa pace.
E’ la stagione degli amori, il periodo dell’anno in cui le occasioni di farsi una storia, un’avventura od un fidanzato crescono in modo esponenziale.
Sarà la calura, sarà il maggiore afflusso sanguigno, saranno gli abiti più succinti ma sta di fatto che tutti, in estate, si aspettano di beccare un casino.
Io no.
Io sono sposata, per cui non becco niente. 
Sono solo più acida del solito.
Io e Amò, lo scorso week end, ci siamo spostati nel Conero, la riviera appena sotto Ancona. 
Un paesaggio mozzafiato: colline di girasoli che declinano sul mare e spiagge incontaminate facilmente raggiungibili in soli soli 40 minuti a piedi dal parcheggio, sotto la randa del sole.
Tu posteggi l’auto, imbracci il minimo necessario (tenda, ombrellone, zaino coi salviettoni, borsafrigo, decespugliatore, macchina per i pop corn e quant'altro di irrinunciabile) e, viaggiando leggera, inizi una gloriosa scarpinata a 38° tra zanzare e cerbiatti. 
Proprio quando inizi a sospettare che ad attenderti, invece della spiaggia, dovrebbe esserci un’ambulanza con tutta l’equipe di E.R, ti si para davanti una distesa d’acqua cristallina che non ha nulla da invidiare a tanti paradisi tropicali ed una lunga striscia di sassi bianchi, grossi tipo un uovo di gallina, coi quali la tua spina dorsale potrà allegramente giocare a Tetris.
Cerchi un angolo in cui piantare l’ombrellone, crei un nuovo Stonehenge per tenerlo eretto ed evitare di ammazzare il tuo vicino al primo colpo di vento e ti stendi. 
Anche perché camminare su quei sassi senza scarpe gommate non è semplice. E poi, diciamo la verità, una donna in bikini con con quelle robe lì traforate ai piedi è una cosa che non si può vedere a meno che non stia girando "Mission to Mars". Ti ammazzano la gamba, segano il polpaccio. Passi l’infradito, passi lo zoccolo, ma col sandalo da scoglio sai, no???
Insomma, il mio passatempo preferito è stato osservare la natura umana, come dico io.
O  farmi i cazzi degli altri, come dice Amò. Sono punti di vista.
Insomma, ho scovato tutta una serie di prototipi che vorrei elencarvi nel caso foste ancora illuse che, varcando la spiaggia messe come un reduce dal Vietnam, avrete ancora qualche possibilità di rimorchiare qualcuno:
  1. L’uomo fitness addicted. A lui la scarpinata gli fa na pippa. Ha sudato tutto l’inverno per sfoggiare un addome scolpito ed un bicipite a gobba di cammello. Ha un’abbronzatura perfetta, tatuaggi nei punti strategici e passa la giornata facendo spola dalla salvietta al mare per mantenersi lucido e scivoloso. Consiglio di evitarlo se non siete Bianca Balti, a meno che non vi piaccia essere bersaglio di commenti tipo: “come fa quel figo a stare con quella lì?”. Senza contare che vi costringerà a nutrirvi con soli centrifugati di cocomero e verso le 16.00 collasserete al sole per una crisi ipoglicemia. Ovviamente non avrete l’equipe di E.R. a vostra disposizione.
  2. L’uomo materassino. Per qualche ignoto ritardo mentale è convinto di avere ancora 8 anni, l’uomo materassino non vede l’ora di lanciarsi in mare con il drago gonfiabile, l’oca Caterina e la poltroncina della Pimpa. Normalmente entra in acqua verso le 10.00 a Rimini e si risveglia intorno alle 16.00 ad Alberobello. Consiglio di evitarlo se non vi piace intrattenere divertenti conversazioni coi gabbiani. In ogni caso conviene legarlo ad uno scoglio.
  3. L’uomo borsello. E’ uno preciso. Ama passeggiare. Convinto di poter essere derubato, deve portare con sé tutto. Ma proprio tutto:  portafoglio, fazzoletti, cellulare, crema solare, chiavi, spazzolino da denti, enciclopedia Treccani ecc ecc. E’ consigliabile sceglierlo come preda solo se nell’intimità amate l’abbronzatura a righe diagonali.
  4. L’uomo multimediale. Questo esemplare di “homo tecnologicus” arriva in spiaggia già al cellulare. Si avvicina al bagnasciuga ed, infastidito dal rumore delle onde, attacca gli auricolari all'I-phone. Nel giro di 3 minuti allestisce con Ipad, Imac ed Ipod  una postazione degna della NASA. Chiama la mamma, la sorella, l'ex, l’amico in Canada, ripetendo le stesse cose più e più volte. E’ sconsigliabile puntarlo perché di solito tutti sperano che un’onda anomala lo inghiotta prima delle 17.00.
  5. L’uomo pescante. Lui scende la scarpinata alle prime luci dell’alba con un bel cestello di vermi puzzolenti. Cammina con decisione, analizzando già dall'alto le correnti marine. Se ne ha i mezzi, uscirà con la barca e tornerà in genere dopo alcune settimane, con un luccio che pesa più del suo figlio di 8 anni e che dovrete pulire. Se non ha i mezzi invece, si accoppierà con una roccia e rimarrà a fissare il suo galleggiante fino a quando qualcosa abboccherà. Sfiderà il sole, i venti, i curiosi ma rimarrà lì immobile come il Dio Nettuno fino a notte, momento in cui estrarrà un galleggiante luminoso e darà vita ad un after hour coi branzini. Sceglietelo solo se sapete friggere alla perfezione un’anguilla.
  6. L’uomo mascherato. E’ quello che non toglie mai gli occhiali da sole. Ottimo se amate i giochi di ruolo, Zorro in particolare.
  7. Il nerd. Detto anche Uomo pallido. Lui odia il sole. Passa la giornata a chiedersi cosa stia facendo lì e per quale infausta combinazione del destino ci è finito. Non si sposta dall’ombrellone se non per rincorrerne l’ombra, girando su se stesso come una meridiana. Ottimo per capire che ore sono se avete dimenticato l'orologio. Le sue principali occupazioni sono spalmarsi di crema protettiva e leggere Focus. Uscirà dalla sua muta disperazione solo quando gli verrà proposto di tornare a casa. Se siete attratti da questo tipo di uomo affrettate i tempi di approccio perché quasi certamente il giorno dopo non lo rivedrete, ma tenete presente che è l'unico che saprà finalmente dirvi il coccodrillo come fa.
  8. Il coatto. Più che vederlo lo sentirete. Lui canta, urla e gioca a rimbalzino coi sassi nel mare incurante delle teste che butta giù. Convinto di essere l'alter ego di Maradona vi ricoprirà di sabbia mentre segna un goal nella vostra tenda da sole. Di solito il coatto è pieno di iniziativa. A piccole dosi può risollevarvi la giornata.
  9. Il bagnino. Ha la maglia rossa e può essere abbastanza figo. Vi terrà tra le braccia solamente se state affogando. Non perdeteci la testa perché  ha già una fidanzata con due tette da urlo ed un culo di marmo. La riconoscete perché di solito finisce sempre per stendersi di fianco a mio marito.
Esiste poi tutta una serie di uomini normali. Questi sono i miei preferiti e quelli ai quali io suggerisco di puntare. 
Quelli con cui gustare una birretta in riva al mare, sfogliare un giornale senza grosse pretese e con cui uscire a cena la sera in un ristorante carino.
Se siete fortunate magari offre pure lui.
Basta guardarsi intorno. 
Le occasioni non mancheranno di certo.
L'importante è mettersi nello stato d’animo giusto e convincersi che non è il nuovo Superman colui di cui abbiamo bisogno…. ecco, magari a Superman pensateci solo se siete in spiaggia al Conero e risalite dopo le 19.00.
A quell’ora il bus finisce il turno!!!!


Buone vacanze a tutti!!!

martedì 7 luglio 2015

VUOI L'AMANTE? Fatti un .....

Qualche mese fa parlavo con una conoscente.
Mi diceva che quando l’assenza del marito, vuoi per motivi lavorativi, vuoi per motivi personali, è tale da provocare nella donna un invalidante senso di solitudine misto a depressione, la cosa migliore che questa donna può fare è trovarsi un amante.
Me l’ha sparata così, un po’ come quando uno ti dice “fatti un aperitivo alle otto”. 
Due olive, una patatina ed una trombatina prima dell’insalata di riso!
Olive a parte, immagino che per “amante” intendesse un uomo riservato, di aspetto piacevole, di appetito instancabile e di immediata disponibilità.
Una roba semplice. 
Qualità che puoi trovare in chiunque. In Amazzonia.
Ma io abito a Poviglio, un paese in cui se scorreggi lo sa pure la zia del fratello del cugino di Marcellino e non in Amazzonia dove sono tutti nudi e non passano la giornata a misurarsi il pisello!
A Poviglio se vuoi un amante devi gestirlo, il ché comporta eccessivi chilometri macinati con un pattume puzzolente in mano e spese veterinarie altissime per curare la prostatite che hai provocato al tuo cane a forza di farlo pisciare.
Devi avere la certezza di riuscire a gestire in contemporanea due uomini che ti chiamano, messaggiano, massaggiano, scrivono su what’s up, postano foto su Facebook ed Instagram… insomma devi avere il controllo continuo su due fronti senza rimpiangere l’Amazzonia.
Certo... inserire password che al 90% dei casi verranno sgamate è un’idea, come può esserlo anche modificare i nomi della rubrica. 
Mattea e Davida desteranno qualche sospetto, ma tanti altri nomi passeranno senz’altro inosservati!
Una volta avevo un fidanzato che intratteneva ripetitive e prolungate conversazioni con tale “Mario”. 
Mi ero seriamente convinta che fosse diventato gay ed avesse paura di confessarmelo. 
In realtà non era gay ed aveva solo paura di essere bastonato a morte.
Considerato che ultimamente i miei dialoghi migliori li intrattengo con il Ficus Benjamin (che non è quel gran figo arrivato dagli USA ma ahimè, solo un triste rametto dell’Ikea) e che ieri l’altro, a tavola, spiegavo a GIORGIO, il mio amico immaginario, che l’impianto di irrigazione deve avere qualche problema, mi è sembrato doveroso e rispettoso farmi questo regalo.
E invece dell’amante mi sono fatta il Bimby.
A detta del corriere che ha mollato il pacco nel bel mezzo del mio salotto con la delicatezza di un primate, il Bimby è un elettrodomestico fantastico. 
Emulsiona, trita, frulla, cuoce, pesa, mescola e soprattutto non lascia mutande in giro, non ti telefona mentre stai pulendo il water e non rientra alle tre di notte mentre tu stai pascolando con le pecore che hai precedentemente contato tra le pendici della val Laurina.
“Ieri sera mi sono fatto il purè. OT-TI-MO” ha asserito con tanto di bacio a schiocco su pollice/indice uniti e sguardo soddisfatto.
E se te lo dice l’autista della Bartolini, un ominide con addosso la t-shirt della sagra dello spinacio del 2010, mica puoi dubitare della sua parola… nemmeno se fuori ci sono 40 gradi e sai perfettamente che neanche sotto tortura trangugeresti del purè al 4 di luglio!
Comunque, vista la quantità d’acqua che si è tracannato mentre gli staccavo l’assegno, è pure possibile che mezzo chilo di patate albergasse ancora nel suo stomaco.
Quella notte io e Giorgio ne abbiamo discusso profondamente prima di addormentarci ed abbiamo deciso di dare una chance alla sua credibilità.
Una volta sballato il Bimby l’ho posizionato sul ripiano della cucina, nello spazio tra il forno microonde e l’integratore vegano di mio marito che, da qualche mese, pare essere diventato vitale per la sua sopravvivenza: il Gorilla Perfect (che non ha nulla a che vedere con l’incremento delle prestazioni erotiche. O almeno io non ho notato differenze ;-)).
E’ un insieme di riso, cocco e lupini che, un’azienda vegana, grazie ad un team di addetti marketing e grafici particolarmente brillanti, è riuscito ad immettere sul mercato con questo nome che non si può sentire e che mi costringe a cenare con gli occhi di King Kong piantati sulla forchetta.
Di solito quando Amò non c’è, ruoto lo sguardo del gorilla verso il lavandino, ma oggi, con la scusa del Bimby me ne sono definitivamente liberata.
In effetti il Bimby, oltre a costare quasi come una Panda ha anche le dimensioni di una Panda e capirete che in cucina non c’è spazio per tutto.
E’ necessario liberarsi del surplus.
Ho scelto il Bimby come amante perchè il solo guardarlo e pensare di farci quel che voglio mi ringalluzzisce tutta.
Lui è sempre lì, pulito e lucido.
E’ pronto all’utilizzo a qualsiasi ora del giorno e della notte e non necessita di depilazioni varie prima di ogni incontro.
Ogni tanto, quando ci passo davanti lo accarezzo, gli parlo, gli dico che va tutto bene. 
Gli do un colpetto con lo straccio e gli sorrido.
Lo amo. Lo curo come ci si affeziona ad un tamagotchi gigante.
Quando finisce un passaggio mi chiama con un ripetuto “blin blin “.
Tu togli quel boccale che sembra un grande utero d'acciaio dalle braccia che l’hanno tenuto avvinghiato stretto durante tutto il tempo della preparazione e sospiri di gioia.
Non manca un colpo, non sbaglia mai. 
Mai una parolina fuori luogo, mai un “Mario” sul suo display.
Una volta ho scoperto una “Norma” ma non era niente di importante.
Mi ha spiegato che si trattava solo di uno spaghetto.
E poi ti lascia sbizzarrire senza vergogna in tutto quello che vuoi, ti prepara il tè la mattina e la tisana alla sera senza mai addormentarsi mentre gli stai snocciolando i problemi della tua giornata.
Manca un po’ il calore di un vero uomo sulla pelle ma, con un po’ di fantasia, puoi ovviare scaldando acqua a temperatura 35, 5 minuti, velocità 1 e rovesciandotela addosso.
Attenzione: ponete particolare supervisione alla temperatura per non finire al centro grandi ustionati.
Ho letto che ti aiuta a cucinare qualsiasi cosa: pasta, pizza, focacce, pesce e verdure in varie modi.
Io ci credo. 
Se no non si spiegherebbe perchè tutte le donne ne siano così entusiaste.
Un giorno mi ci metterò d'impegno.
Per ora ci faccio un sacco di mohito.
Uno io, uno Giorgio e quel che resta al ficus Benjamin che si sta inspiegabilmente riprendendo.
Passiamo le serate così.
A ridere della vita.
Poi andiamo tutti a letto felici senza controllare il telefono e senza rompere i coglioni al cane che sta sonnecchiando tranquillo nella cuccia.
Mi spiace per il gorilla, prometto che stasera gli preparo il plumcake alle banane!!!

:-))))))

Barbara