Col tempo mi sono abituata a sopravvivere alle sue assenze.
Il vero problema è che quando lui non c'è, io rischio di anoressizzarmi poiché la sera, la voglia di impegnarmi ai fornelli scende a livelli scandalosi.
Già l'arte culinaria non occupa di per sé un posto elittario nella scala del mio gradimento personale, ma l'avere come unico commensale una bambina che si nutrirebbe unicamente di Nutella e tramezzini, fa sì che il mio massimo impegno consista nell'aprire il frigorifero e scartare qualcosa.
Questa sera, l'unico alimento decente che ho ingerito è stata una busta di salmone affumicato con burro e crostini.
Quello di cui non ero a conoscenza, ma che ora so, è che probabilmente sono intollerante al salmone affumicato.
L'ho dedotto dopo circa un'oretta, quando ho iniziato ad avvertire un forte mal di pancia proprio mentre mi facevo lo shampoo sotto la doccia.
Così, sono finita ad asciugarmi i capelli alternandomi tra specchio e water e sono uscita dal bagno un po' sottosopra, con l'enorme dubbio che la mia chioma profumasse più di cacca che di Pantene.
A questo proposito, mi è tornato in mente un episodio che risale ai primi tempi in cui io e Amò ci frequentavamo.
Si sa, quando ci si conosce da poco, ci si impegna al massimo per risultare il più brillanti ed affascinanti possibile.
Questa cosa comporta che una donna non espleti mai le sue funzioni fisiologiche in presenza dell'uomo che vuole conquistare.
Escludendo la pipì, sempre che il flusso non sia troppo rumoroso, una donna in cerca di fidanzato non digerisce, non scoreggia e non fa la cacca.
Si trasforma in una bambola perfettamente depilata, truccata e profumata, disponibile, accondiscendente e di piacevole compagnia.
Almeno per i primi mesi.
Tutto per dare l'illusione di essere un soggetto appetibile che non crea problemi di sorta alcuna.
Nulla di più sbagliato.
In realtà ad un uomo non gliene può fregare di meno se gli appesti il bagno o se ti scappa un odorino sgradevole proprio nel bel mezzo di un film.
Molto probabilmente si farà una grassa risata e si sentirà così a suo agio con te da trasformare, nel giro di una mezz'ora, la vostra alcova d'amore in una camera a gas.
Dopo qualche settimana di frequentazione, ricordo che una sera, dopo cena, mi venne un grandissimo mal di pancia.
Ai tempi, un tranquillo "scusa posso andare in bagno?" mi sembrò una cosa così sconsideratamente folle che decisi di andare controcorrente con un insensato " scusa, devo andare a casa!!!"
Considerato che abitavo a 30 km di distanza, praticamente a mezz'ora di strada pigiando sul pedale, avrei dovuto ingaggiare una feroce lotta contro il tempo e contro il mio colon.
Ancora ora mi sto chiedendo come avessi solo pensato di riuscire a farcela!!
Una kamikaze.
Oltre che molto stupida, essendo di mio anche molto sospettosa, non appena varcata la soglia di casa la mia mente fu attaccata da un dubbio atroce:
"Ma se mi tradisse con un'altra? Se adesso che me ne vado arrivasse una che si prede il posto mio?
Bé certo.... quando si paventa l'idea di una rivale non c'è mal di pancia che tenga!
In barba alla mia autostima da Charlie Brown, spostai l'auto di qualche metro, mi appostai dietro ad un pilone della luce spento e invece che ascoltare il mio intestino incazzato, decisi di dar retta alla mia testa malata e giocare all'agente 007.
Quanto tempo ci avrebbe messo ad arrivare l'ipotetica sostituta?
Furono i crampi a farmi iniziare a pregare che arrivasse in fretta!
Non ricordo quanto tempo resistetti. Forse una ventina di minuti. Forse qualcosa in più, in ogni caso un tempo record.
Arrivata al limite di sopportazione mi sembrò improponibile suonargli di nuovo al campanello e chiedergli: "scusa posso andare in bagno?"
"e dove cavolo sei stata fino adesso??"
Di certo non potevo spiegargli che gli stavo piantonando casa, nascosta dietro ad un lampione da venti minuti e neanche potevo cagargli sul marciapiede del quartiere residenziale!!!
Avrebbe capito che non era stato un cane passar di lì!
Con questo dubbio amletico la soluzione migliore che riuscii ad imbastire in quel momento d'emergenza fu di farla dove mi trovavo, ossia in macchina, ossia dentro ad una borsina di plastica.
Solo che non è per nulla semplice tenere aperta una borsina sotto al culo mentre sei incastrata tra acceleratore, volante e frizione, intanto che giochi a fare Tom Ponzi.
Questo ve lo posso assicurare.
Non mi restava altro da fare che tornarmene a casa in completa depressione, mollemente affranta per il mio fallimento di agente segreto e la forte speranza che non ci fossero posti di blocco in giro.
Di certo giurai a me stessa che non mi sarei più fatta storie per chiedere di utilizzare un water e starci dentro tutto il tempo che mi fosse stato necessario.
Puzza o no.
Coda o no.
Non ce l'ho fatta invece ad imparare a fidarmi.
Quella è una questione di carattere.
Sono destinata a diventare una vecchia sclerotica che controllerà lo smartphone del marito con geriatrica minuzia.
Volete sapere se l'ipotetica concorrente è stata beccata sul fatto??
No, quella volta non si è presentata.
Per sua fortuna aggiungo.... perchè non ci avrei messo un minuto a rovesciarle il mio sacchetto addosso...
"Cosa ti è successo??"
" Lascia stare... una storia di merda...."
:-)
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