sabato 9 novembre 2013

TUTTA UNA QUESTIONE DI CAPELLI

Da qualche tempo sto notando che i capelli di Amò sono oggetto di moltissimi apprezzamenti.
Il motivo scatenante per cui io e Amò stiamo insieme da una decina d'anni è proprio la sua bionda e fluente chioma.
Dopo una serie di storie finite male, ci fu un periodo in cui la mia autostima ebbe un calo tale da ridurmi a passare le domeniche sere sul divano fino a tarda notte, con un serio interesse per tutto ciò che poteva essere acquistato via etere, sui canali tv locali.
Se non inciampavi tra i culi e le tette di svariati telefoni erotici e tra una quantità indefinita di televendite di pelapatate e padelle, potevi trovare tutta una serie di cartomanti, dalla dubbia professionalità, in grado di vendere una speranza a qualsiasi cuore infranto.
Fu così che, tristemente depressa dall'arresto di Vanna Marchi, diedi le chiavi del mio futuro alla Maga Vanda che, con la sola iniziale del mio nome e la mia data di nascita, avrebbe saputo dirmi se finalmente avrei trovato il vero amore.
Ascoltai con immensa vergogna la mia voce speranzosa chiedere in diretta "troverò l'amore con la "A" maiuscola??". Lo definii proprio così.
Roba da mettersi a piangere solo a pensarci.
La maga Vanda, dopo una breve stesa di Tarocchi ed un tempo di attesa che mi è costato più di una settimana ai Caraibi, mi disse, ipnotizzandomi attraverso lo schermo:"c'è un uomo biondo che porterà qualcosa di serio nel tuo futuro".
La sola prospettiva di "qualcosa di serio" arma una qualsiasi quasi trentenne single di una risolutezza che nemmeno Attila poteva avere alla guida dei suoi Unni.
Durante la prima uscita post Maga Vanda, caso volle che il primo biondo che notai fu Amò.
Diedi x scontato che altri non poteva essere che "quel biondo".
Sarebbe stato francamente impossibile individuarne uno diverso poiché lui stava suonando su un palco con due luci piantate in faccia e tutto il resto del locale (200 persone stipate in una sala grande come la mia cucina) vegetava al buio.
Inizialmente non fui esaltata dal suo aspetto.
"Ma proprio questo qui???" continuavo a chiedermi.
Capelli biondi lunghi fino al fondoschiena, una lampada neanche a pagarla, magro magro in  una camicina a scacchi che non sapevo posizionare tra il country e Kurt Cobain.
Praticamente passai l'intero concerto nel tentativo di capire se il chitarrista fosse un tossico piuttosto che se il chitarrista fosse bravo.
Inizialmente furono proprio quei capelli, talmente curati e puliti, a farmi propendere per la seconda opzione.
Ne ebbi la certezza quando, poco dopo la fine del live, mi guardava con compatimento mentre ubriaca, con un boccale da un litro di birra in mano, non riuscivo a centrare la porta d'uscita per fumarmi l'ennesima sigaretta ammazzaserata.
A parte la mia figura del cavolo, l'unica cosa che ricordo di quella sera è che avevo sbagliato abbigliamento.
Probabilmente nella scelta mi feci influenzare dalla figura della maga Vanda, coi riccioli cotonati ed un rossetto rosso fuoco, una minigonna in jeans inguinale e degli stivali col tacco in ferro: un ibrido tra una maîtresse sadomaso ed una bambola gonfiabile.
Sapete quelle sere che non appena metti piede in un locale realizzi: MA COME CAZZO MI SONO VESTITA??
Fu quella sera.
In ogni caso, vegliate dalle stelle, le cose seguirono lentamente il loro corso e tra un Gin Tonic (forse più d'uno), vari sms ed una serie di incontri dove si fecero delle gran risate, attualmente procediamo verso il decimo anno di vita insieme.
Sono cambiate tante cose da allora.
Quello che è rimasta una costante nella nostra vita sono le risate che continuiamo a fare e soprattutto i suoi capelli.
E' da circa un decennio che lo vedo uscire dal bagno con i capelli perfetti dopo una phonata di 5 minuti scarsi: non una doppia punta, meches naturali e capelli grossi come lacci di scarpe.
LUI.
IO: La mia è una lotta perenne con phon, spazzola e piastra, semi di lino e maschere idratanti.
Impiego mezz'ora per una piega decente mentre lui toglie l'elastico, muove la testa e mi domanda: "come sono i capelli?".
Perfetti. Dritti. Idratati.
"Ma vaffanculo" é sempre il primo pensiero.
E' frustrante sapere che il tuo uomo ha la chioma migliore della tua.
Il vero problema è che ogni donna spende soldi e tempo nel tentativo di ottenere una capigliatura opposta al suo DNA.
Stirature che cuocerebbero un uovo su chi è riccia e selvagge permanenti per chi é liscia.
Non ci si accontenta mai.
E poi c'è il colore. Vogliamo parlare di colpi di luce, meches, shatush, tinte?
Ce n'é di ogni.... Dal biondo cenere al nero blu... passando per mogano, cioccolato e varie sfumature di verde.
Per un po' di anni li portai ramati.
O meglio... credevo di avere un leggerissimo riflesso ramato!
I primi dubbi mi sono sorti quando, in un villaggio vacanze, sono stata scelta per impersonare la sosia di Milena Miconi.
Schiarita dal sole ero più arancio di una carota.
Così, dato che per autonomasia il rosso non scema nemmeno a pagarlo, decisi di tingerli neri, passando dalla carota alla controfigura simpatica di Morticia Addams.
Ricordo che il vero problema fu il puzzo di ammoniaca.
La tinta fai da te del supermercato é divertente.
Ti fa tornare la bambina che sogna di fare la parrucchiera.
Ha il solo inconveniente di aromatizzare i capelli di un odore che potrebbe narcotizzare chiunque vi avvicini il naso per una settimana, compreso il tuo.
Ma é così bello spalmarsi quel colore sulla testa, guardarlo mentre una metà ti colora le orecchie e l'altra metà tinge a pois water, lavandino e bidè per ottenere un  finale effetto dalmata sulle pareti!!
Un vero spasso!
Per un certo periodo poi, vidi magicamente materializzarsi ovunque batuffoli di ovatta imbibiti di un liquido giallino.
"Ma cosa ci farà tutte le sere con sto cotone?" mi domandavo.
Giunta alla disperazione, non venendone a capo, dopo vari appostamenti dietro la porta del bagno ed inutili passaggi casuali al cesso, sono arrivata a porgli la fatidica domanda:
"Amò.... ma tu... per caso... ti trucchi??? Ti dai il tonico sul viso? Cosa ci fai con tutto sto cotone? Ti prego.... DIMMELO!"
"Mi do la camomilla" è stata la risposta.
La camomilla.
Una roba da biondi.
Mi si è aperto un mondo.
Vuoi che abbia sbagliato tutto???
Vuoi che non sia proprio biondo-biondo così biondo?
Vuoi che non sia quello che intendeva la Maga Vanda ?
Per convincermi di essere proprio lui ha archiviato la camomilla.
Io ho archiviato le tinte e le tv locali dopo la mezzanotte.
Lui è rimasto biondo. Io sto ancora lottando contro i miei capelli.
Per il futuro, casomai non riabilitassero Vanna Marchi, se vi balenasse l'idea di contattare una cartomante televisiva vi do un consiglio:
Evitate! Se proprio vi annoiate, optate per la linea erotica!
Buoni capelli a tutti.....







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