sabato 16 novembre 2013

NON C'E' AMORE SENZA BOLLINI

Quando non è tappezzata dai manifesti riportanti gli eventi del weekend, ogni giorno, la porta a vetro del mio negozio mi rimanda l'immagine della piazza del mio paese.
Non è che sia di particolare bellezza, ma il fatto di averla abitata sin dall'infanzia fa sì che io la trovi graziosa.
Certo, un recente ammodernamento del centro l'ha privata del suo pezzo forte, una zampillante fontana in sassi con tanti pesci rossi e neri.
Se consideriamo che i passatempi preferiti dei miei coetanei consistevano nel cercare di saltarla con la vespa o nell'improvvisarsi pescatori notturni, alla fine viene da pensare che forse è meglio così.
Soprattutto per le carpe.
Insomma, io, dietro al mio bancone, vedo scivolare via i pomeriggi, di fronte ad una piazza che, sarà perchè l'ora solare fa scendere presto il buio, sarà perchè fa freddo, in questi giorni é sempre più deserta.
So benissimo che molta gente non visita un negozio se non ce la fa a parcheggiarci dentro almeno il cofano dell'auto ma mi chiedo: dove sono finiti tutti???
Dopo essermi alambiccata il cervello per un po', sono giunta alla conclusione che tutta la vita sociale si è trasferita al nuovo ipermercato.
Da qualche mese infatti, l'apertura di questo supermercato ha portato una frizzante eccitazione alla popolazione della zona, che ha fatto di questo luogo il nuovo fulcro di aggregazione umana (e non) del mio paese e di quelli limitrofi.
La tendenza autunno inverno 2013-2014 è proprio fare la spesa.
Poco importa se dobbiamo fare a  pugni con la nostra dispensa per aggiungere la confezione famiglia di Ciobar ai già presenti 3 quintali di farina ed alle 16 scatolette di borlotti, quello che conta è esserci.
Esserci nel jet set domestico degli accaparratori seriali di cibo e detersivi, esserci alla fila alle casse che nemmeno per la prima di Guerre Stellari saremmo disposti a fare, esserci tra i fortunati 3 che vinceranno il pacco pasta col Gratta e Vinci domenicale.
Per rendere più piacevole il soggiorno famiglia al supermercato sono stati predisposti salottini relax, distributori d'acqua e giostrine a gettone all'ingresso, proprio in concomitanza con la fotocellula di apertura porta.
Questo per essere ben certi che, mentre tuo figlio dorme sul draghetto dondolante, tu ti becchi la bronchite.
Ma la cosa che mi lascia più perplessa è che ormai, quando la domenica mattina ci si guarda in faccia per pianificare la giornata libera, non manca mai la brillante proposta:
"cosa facciamo oggi?"
Un giro al CONAD.
Un giro.
Chiamasi "giro" la guerra civile tra corsie mezze vuote reduci dal saccheggio mattutino.
La fauna domenicale si divide in due categorie:
c'é chi, stropicciato, con gli occhi ancora incaccolati e la tuta sporca di caffè sembra essersi risvegliato direttamente al reparto carni e chi, tutto agghindato, forse pensava di passeggiare sul tappeto rosso di Cannes.
Ho visto una donna chiedere mezzo chilo di gamberi al pescivendolo con lo stesso aplomb con cui si ordina un Caipiroska con ghiaccio al barista figo del Billionaire.
Domenica scorsa, causa un frigo in lacrime ed un po' di febbre della piccola é toccato ad Amó sottoporsi a questa tortura.
"Vado al CONAD" mi ha detto verso le 11.
"Sei sicuro??"Gli ho fatto io munendolo di una pittoresca shopping bag azzurra (assolutamente da avere).
"Ma secondo te io entro con questa borsa?"
"Puoi scegliere.... o la borsa o il lanciafiamme.... Comunque mi raccomando, fatti dare i bollini!" è stata la mia raccomandazione.
Uno dei "must have" della stagione sono delle luccicanti lenzuola in raso che ho calcolato divenire di mia proprietà con 114 bollini più 54 euro.
Praticamente col solo contributo in danaro potrei comprarle domani stesso, ma l'idea di averle gratis rende queste lenzuola immensamente più allettanti.
Ti danno un bollino ogni 15 euro di spesa, la domenica bollini doppi.
Su alcuni prodotti, totalmente inutili, un bollino a prodotto.
Personalmente ho comprato una schweppes al pompelmo che finirà nello scarico il giorno immediatamente successivo alla scadenza  (Vi chiedete mai cosa mettano dentro alla bottiglia per conservare un succo di pompelmo 3 anni?? ) solo per quel maledetto bollino in più.
E' una buona tecnica di marketing per fessi tra i quali io rientro in pieno.
Accaparrandoti alimentari per 1710 euro, a cui  aggiungerne altri 54, "vinci" la nuova parure per il tuo letto, a scelta tra il color crema e l'azzurro tempesta.
Io la vorrei azzurra anche se nel frattempo verrò mollata da mio marito stanco di vedermi sperperare il patrimonio comune in cambio di adesivi dorati.
Ricordo che mia madre collezionava i punti della Mira Lanza.
Stavano nel cassetto più alto della nostra cucina gialla, dentro ad una bustina di plastica trasparente, mischiati a qualche altro gadget da "cassetto cose inutili".
Ce l'abbiamo tutti in cucina.
Un pozzo dove finisce tutto ciò che non vogliamo gettare ma che, obiettivamente, non ha utilizzo alcuno.
Quando aprivo quel cassetto ne usciva un buon odore di sapone e cercare quelle figurine nel fustino di detersivo era una gioia.
Per me che ero bambina.
Per la mamma che, sommando quei punti ad altri punti, poteva ricevere un regalo vero senza ulteriori aggiunte di soldi.
Avevamo richiesto una macchina fotografica.
Era in plastica, bianca e nera. Erano i tempi della vecchia pellicola e stava in una scatola blu.
Ci durò fino all'87 quando il fotografo ci disse:
"non potete andare in Kenia con questa cosa..." e ci vendette una nuova fotocamera.
Per una foto bisognava essere in due.
Se eri da solo dovevi chiedere a un passante.
Un modo per parlarsi, per sorridersi.
Oggi ci si perde in strane contorsioni e buffi autoscatti.
Anche al supermercato.
Per la cronaca Amò non si é fatto dare i bollini.
Abbiamo sfiorato la rissa.
Musi lunghi e male parole.
Non ce la farò mai a dormire tra quelle lenzuola!!
Se domenica mattina, passando di là, mi vedrete all'ingresso, sul draghetto a gettone, sapete perchè.


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