LUGLIO 2015: tempo di calura ed insofferenza.
Tutti a lamentarsi dell’afa e a fotografare il cruscotto facendo a gara per chi immortala la temperatura più alta.
Vince con 41 gradi il mio amico di Facebook Nicolino che, pur di pubblicare quel fatidico scatto, sta ancora vagando tra i campi di granoturco.
I più stanno finendo di arrancare al lavoro, provando a non morire quando escono da uffici a meno 12°.
I meno sono già mezzi nudi sulle spiagge a selfarsi gli alluci nell’acqua trasparente con la chela di un astice che gli spunta dalla bocca.
E’ l'estate, quella che tanto si agognava ai tempi della scuola, quella che alimenta ogni anno grandi aspettative.
Non c'è essere vivente che non sogni di trasportarsi lontano da casa a cazzeggiare in santa pace.
E’ la stagione degli amori, il periodo dell’anno in cui le occasioni di farsi una storia, un’avventura od un fidanzato crescono in modo esponenziale.
Sarà la calura, sarà il maggiore afflusso sanguigno, saranno gli abiti più succinti ma sta di fatto che tutti, in estate, si aspettano di beccare un casino.
Io no.
Io sono sposata, per cui non becco niente.
Sono solo più acida del solito.
Io e Amò, lo scorso week end, ci siamo spostati nel Conero, la riviera appena sotto Ancona.
Un paesaggio mozzafiato: colline di girasoli che declinano sul mare e spiagge incontaminate facilmente raggiungibili in soli soli 40 minuti a piedi dal parcheggio, sotto la randa del sole.
Tu posteggi l’auto, imbracci il minimo necessario (tenda, ombrellone, zaino coi salviettoni, borsafrigo, decespugliatore, macchina per i pop corn e quant'altro di irrinunciabile) e, viaggiando leggera, inizi una gloriosa scarpinata a 38° tra zanzare e cerbiatti.
Proprio quando inizi a sospettare che ad attenderti, invece della spiaggia, dovrebbe esserci un’ambulanza con tutta l’equipe di E.R, ti si para davanti una distesa d’acqua cristallina che non ha nulla da invidiare a tanti paradisi tropicali ed una lunga striscia di sassi bianchi, grossi tipo un uovo di gallina, coi quali la tua spina dorsale potrà allegramente giocare a Tetris.
Cerchi un angolo in cui piantare l’ombrellone, crei un nuovo Stonehenge per tenerlo eretto ed evitare di ammazzare il tuo vicino al primo colpo di vento e ti stendi.
Anche perché camminare su quei sassi senza scarpe gommate non è semplice. E poi, diciamo la verità, una donna in bikini con con quelle robe lì traforate ai piedi è una cosa che non si può vedere a meno che non stia girando "Mission to Mars". Ti ammazzano la gamba, segano il polpaccio. Passi l’infradito, passi lo zoccolo, ma col sandalo da scoglio sai, no???
Insomma, il mio passatempo preferito è stato osservare la natura umana, come dico io.
O farmi i cazzi degli altri, come dice Amò. Sono punti di vista.
Insomma, ho scovato tutta una serie di prototipi che vorrei elencarvi nel caso foste ancora illuse che, varcando la spiaggia messe come un reduce dal Vietnam, avrete ancora qualche possibilità di rimorchiare qualcuno:
- L’uomo fitness addicted. A lui la scarpinata gli fa na pippa. Ha sudato tutto l’inverno per sfoggiare un addome scolpito ed un bicipite a gobba di cammello. Ha un’abbronzatura perfetta, tatuaggi nei punti strategici e passa la giornata facendo spola dalla salvietta al mare per mantenersi lucido e scivoloso. Consiglio di evitarlo se non siete Bianca Balti, a meno che non vi piaccia essere bersaglio di commenti tipo: “come fa quel figo a stare con quella lì?”. Senza contare che vi costringerà a nutrirvi con soli centrifugati di cocomero e verso le 16.00 collasserete al sole per una crisi ipoglicemia. Ovviamente non avrete l’equipe di E.R. a vostra disposizione.
- L’uomo materassino. Per qualche ignoto ritardo mentale è convinto di avere ancora 8 anni, l’uomo materassino non vede l’ora di lanciarsi in mare con il drago gonfiabile, l’oca Caterina e la poltroncina della Pimpa. Normalmente entra in acqua verso le 10.00 a Rimini e si risveglia intorno alle 16.00 ad Alberobello. Consiglio di evitarlo se non vi piace intrattenere divertenti conversazioni coi gabbiani. In ogni caso conviene legarlo ad uno scoglio.
- L’uomo borsello. E’ uno preciso. Ama passeggiare. Convinto di poter essere derubato, deve portare con sé tutto. Ma proprio tutto: portafoglio, fazzoletti, cellulare, crema solare, chiavi, spazzolino da denti, enciclopedia Treccani ecc ecc. E’ consigliabile sceglierlo come preda solo se nell’intimità amate l’abbronzatura a righe diagonali.
- L’uomo multimediale. Questo esemplare di “homo tecnologicus” arriva in spiaggia già al cellulare. Si avvicina al bagnasciuga ed, infastidito dal rumore delle onde, attacca gli auricolari all'I-phone. Nel giro di 3 minuti allestisce con Ipad, Imac ed Ipod una postazione degna della NASA. Chiama la mamma, la sorella, l'ex, l’amico in Canada, ripetendo le stesse cose più e più volte. E’ sconsigliabile puntarlo perché di solito tutti sperano che un’onda anomala lo inghiotta prima delle 17.00.
- L’uomo pescante. Lui scende la scarpinata alle prime luci dell’alba con un bel cestello di vermi puzzolenti. Cammina con decisione, analizzando già dall'alto le correnti marine. Se ne ha i mezzi, uscirà con la barca e tornerà in genere dopo alcune settimane, con un luccio che pesa più del suo figlio di 8 anni e che dovrete pulire. Se non ha i mezzi invece, si accoppierà con una roccia e rimarrà a fissare il suo galleggiante fino a quando qualcosa abboccherà. Sfiderà il sole, i venti, i curiosi ma rimarrà lì immobile come il Dio Nettuno fino a notte, momento in cui estrarrà un galleggiante luminoso e darà vita ad un after hour coi branzini. Sceglietelo solo se sapete friggere alla perfezione un’anguilla.
- L’uomo mascherato. E’ quello che non toglie mai gli occhiali da sole. Ottimo se amate i giochi di ruolo, Zorro in particolare.
- Il nerd. Detto anche Uomo pallido. Lui odia il sole. Passa la giornata a chiedersi cosa stia facendo lì e per quale infausta combinazione del destino ci è finito. Non si sposta dall’ombrellone se non per rincorrerne l’ombra, girando su se stesso come una meridiana. Ottimo per capire che ore sono se avete dimenticato l'orologio. Le sue principali occupazioni sono spalmarsi di crema protettiva e leggere Focus. Uscirà dalla sua muta disperazione solo quando gli verrà proposto di tornare a casa. Se siete attratti da questo tipo di uomo affrettate i tempi di approccio perché quasi certamente il giorno dopo non lo rivedrete, ma tenete presente che è l'unico che saprà finalmente dirvi il coccodrillo come fa.
- Il coatto. Più che vederlo lo sentirete. Lui canta, urla e gioca a rimbalzino coi sassi nel mare incurante delle teste che butta giù. Convinto di essere l'alter ego di Maradona vi ricoprirà di sabbia mentre segna un goal nella vostra tenda da sole. Di solito il coatto è pieno di iniziativa. A piccole dosi può risollevarvi la giornata.
- Il bagnino. Ha la maglia rossa e può essere abbastanza figo. Vi terrà tra le braccia solamente se state affogando. Non perdeteci la testa perché ha già una fidanzata con due tette da urlo ed un culo di marmo. La riconoscete perché di solito finisce sempre per stendersi di fianco a mio marito.
Esiste poi tutta una serie di uomini normali. Questi sono i miei preferiti e quelli ai quali io suggerisco di puntare.
Quelli con cui gustare una birretta in riva al mare, sfogliare un giornale senza grosse pretese e con cui uscire a cena la sera in un ristorante carino.
Se siete fortunate magari offre pure lui.
Basta guardarsi intorno.
Le occasioni non mancheranno di certo.
L'importante è mettersi nello stato d’animo giusto e convincersi che non è il nuovo Superman colui di cui abbiamo bisogno…. ecco, magari a Superman pensateci solo se siete in spiaggia al Conero e risalite dopo le 19.00.
A quell’ora il bus finisce il turno!!!!
A quell’ora il bus finisce il turno!!!!
Buone vacanze a tutti!!!